Tre Bicchieri di... Campo del Guardiano: l'Orvieto Superiore che sbaraglia le classifiche
Sorride Giovanni Dubini nel salone dell’hotel Sheraton, in occasione della degustazione dei Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento della Guida Vini del Gambero Rosso. Ne ha tutte le ragioni: il suo Campo del guardiano, Orvieto Classico Superiore 2014, con i Cinque Grappoli di Bibenda, la selezione nella Guida Vini 2017 de L’Espresso e nella Guida Essenziale ai vini d’Italia curata da Daniele Cernilli gli sta dando parecchie soddisfazioni. Per arrivare a questi risultati lui e suo fratello Lodovico hanno lavorato per trent’anni, prendendo le redini dell’azienda paterna, la cantina Palazzone, così chiamata dalla casa medievale in pietra che si ritiene sia stata costruita alla fine del 1200 in occasione del primo iubilaeum della storia, per ospitare i pellegrini che si recavano a Roma. Situata in splendida posizione sulla collina di Orvieto, con vista mozzafiato sulla vallata, la cantina oggi conta 24 ettari vitati, tra Procanico, Grechetto, Malvasia e Verdello – cioè le uve dell’Orvieto Classico da disciplinare – ma anche Viognier, tra i primi a coltivarlo in Italia, Sauvignon (per il muffato), Sangiovese e Cabernet, che danno vita rispettivamente al piacevole Piviere (in purezza) e al notevole Armaleo (C. franc 5% e C. sauvignon 95%). Le viti crescono in collina, a circa 300 metri slm, all’interno di un anfiteatro naturale che gode di un microclima particolare, riparato dagli eccessi meteorologici, e affondano le radici in terreni argillosi, tufacei e limosi, ciò che resta di un antico mare, che si ritrova nel calice in termini di sapidità e mineralità. Per il Campo del Guardiano, il nome dato dai contadini del posto a quel particolare appezzamento vitato, Giovanni ha voluto una vendemmia in parte manuale e in parte meccanica, solo diraspatura e pressature soffici, ad aria compressa; l’attenzione per le delicate fasi tra la vendemmia e la spremitura, è quasi maniacale, affinché trascorra il minor tempo possibile. Il mosto (50% Grechetto, 30% Procanico e 20% tra Malvasia, Drupello e Verdello) viene chiarificato per flottazione, fermenta in sili d’acciaio a temperatura controllata (20°) raffreddati ad acqua, e poi, dopo l’imbottigliamento, riposa per almeno 18 mesi nella cantina scavata nel tufo circondata dai boschi, dove clima e umidità restano naturalmente costanti. Campo del Guardiano è un vino da acquistare e conservare (se ci si riesce), dal naso intenso e fine, piacevolmente floreale, fresco, con note di erbe aromatiche e minerali, che nelle annate più vecchie si approfondiscono e si scuriscono. Al palato arriva intenso e verticale, la morbidezza arriva con le annate più vecchie, ma da subito risulta lungo e persistente, con finale leggermente amarognolo. Pollame, coniglio, carni e ragu bianchi sarebbero l’abbinamento da manuale, ma flan di verdure con basi di besciamella moderatamente speziati potrebbero diventare una valida alternativa vegetariana, così come una ‘banale’ cacio e pepe, magari con pasta all’uovo.
Campo del Guardiano, Orvieto Classico Superiore – Prezzo al pubblico 16 euro circa
A cura di Anna Tortora, Sommelier Riserva Grande
Azienda Agricola Palazzone
Località Rocca Ripesena 68, 05018 Orvieto (TR) Tel 0763344921
[email protected]
www.palazzone.com